Specie di pesce: quali sono le più commestibili e quelle da evitare?

Portare il pesce in tavola è importante per una corretta alimentazione, specie per i bambini e gli adulti che soffrono di colesterolo alto o di altre patologie cardiovascolari.

Il pesce è un alimento molto digeribile che può apportare all’organismo un elevato numero di vitamine, proteine e sali minerali, quindi, acidi grassi che possono aiutare il nostro organismo a rendere più fluido il sangue.

Gli omega 3 possono essere utili per aiutare a ridurre la presenza del colesterolo in circolo nel nostro corpo. Scopriamo insieme quali sono le specie di pesce commestibile e quelle da evitare.

Come scegliere il pesce commestibile?

Introdurre un consumo regolare di pesce nell’alimentazione è una scelta che viene consigliata da molti nutrizionisti nonostante possa portare dei possibili rischi per la salute. Per scegliere il pesce da portare in tavola è bene prestare attenzione ad alcuni particolari.

Negli ultimi tempi la presenza del mercurio nel pesce, destinato al consumo umano, sembra essere aumentata in modo esponenziale, soprattutto nei pesci di grande taglia che sono in cima alla catena alimentare, come tonni, pesce spada e palombi. 

Tracce di mercurio superiori ai limiti di legge rappresentano un fenomeno molto diffuso e il pesce che arriva in tavola rischia di essere contaminato dal mercurio, un metallo pericoloso per bambini e donne in gravidanza. Al momento dell’acquisto gli esperti consigliano:

  • di controllare che il pesce sia sicuro: evitare il consumo di grandi pesci come tonno rosso e pesce spada, prediligendo la scelta di pesci di piccole dimensioni. I predatori e i pesci di grossa taglia tendono ad accumulare molto più mercurio nei tessuti di quanto facciano le loro prede;
  • di controllare la zona di pesca: i pesci di allevamento sembrano essere considerati più sicuri di quelli pescati in mare, in particolare quelli nostrani dove le concentrazioni di mercurio e altre sostanze inquinanti possono essere superiori a quelle riscontrate negli oceani. Attenzione ai pesci pescati nei mari dei paesi in via di sviluppo, dove l’inquinamento e i pochi controlli possono aumentare il rischio di eventuale contaminazione;
  • di limitare i predatori: consumare una o più porzioni a settimana di pesci predatori ovvero di tonno, marlin, palombo, verdesca, luccio e alternare il loro consumo con specie che sembrano essere considerate più sicure quali sardine, sogliolette, salmone, orate, branzini e trote.

Il consumo del tonno in scatola sembra essere considerato oggi abbastanza sicuro, perché gli esemplari usati sono giovani e di piccola taglia. Secondo il consiglio degli esperti sembra essere buona abitudine alternare il consumo del tonno con pesci piccoli e non predatori.

Quali pesci gli esperti consigliano di mangiare e di evitare?

Una prima distinzione per la scelta del pesce riguarda la digeribilità delle carni. Esistono, infatti, pesci magri più digeribili e pesci grassi meno digeribili. Un altro criterio di scelta riguarda l’eventuale accumulo di sostanze tossiche. I grandi pesci, che si trovano in cima alla catena alimentare, accumulano nelle loro carni sostanze inquinanti e metalli pesanti come il mercurio. Ecco perché, gli esperti consigliano di limitarne il consumo soprattutto durante la gravidanza e la crescita. 

In base a questi criteri, gli esperti selezionano una serie di pesci che possono essere adatti all’interno di una dieta equilibrata e quelli che, invece, dovrebbero essere consumati con moderazione. Tra i pesci commestibili troviamo: il merluzzo, la sogliola, il nasello, l’orata, le alici e le sardine. Tutti questi pesci possiedono un basso contenuto di lipidi e alte concentrazioni di sostanze che possono avere possibili benefici per il nostro organismo come omega 3, ferro, fosforo e iodio.

I pesci da consumare con limitazione soprattutto, in gravidanza e durante la crescita, sembrano essere il pesce spada, il tonno e i pesci più grassi come il salmone, lo sgombro, l’aringa e la verdesca. Questi pesci, secondo il consiglio degli esperti, non dovrebbero essere mangiati più di due volte a settimana.

Pesci tossici

Il Mediterraneo, anche se non come le acque tropicali, nasconde nei suoi fondali dei pesci dotati di spine velenose molto pericolose per l’uomo che rendono questi pesci velenosi e non commestibili. Se si decide di pescarli devono essere maneggiati con cura ed è necessario conoscere a fondo i possibili effetti di una loro puntura e gli eventuali rimedi da adottare per non incorrere in possibili gravi conseguenze. Tra questi pesci velenosi troviamo la tracina, lo scorfano, il pesce palla argenteo e il trigone.