Liquore simile al curacao: che caratteristiche ha il triple sec? Come si ottiene?

Il Triple Sec è un distillato molto amato dai barman, perché permette di realizzare cocktail di ogni genere, infatti viene usato principalmente come esaltatore della magnificenza del drink. Il suo nome non sarà noto ai più, eppure gode di una lunga tradizione: le prime tracce del Triple Sec risalgono al lontano 1843, anno in cui un signore francese, tale Jean Baptiste Combier, in quel della Loira ottenne una bevanda alcolica che poi sarebbe diventato il famoso liquore.

La ricetta di Combier è tuttora usata e ha ricevuto diversi premi alle varie esposizioni di Parigi, Londra e Philadelphia. Il suo nome ‘Triplo secco’ si riferisce proprio al triplo processo di distillazione, senza affinamento, che permette di bere il liquore puro con o senza ghiaccio oppure miscelato con altri ingredienti come modificatore di gusto.

COME SI OTTIENE IL TRIPLE SEC

Il distillato è ottenuto lasciando macerare nell’alcool le bucce di arance haitiane precedentemente essiccate al sole. Gli agrumi prescelti sono caratterizzati da un gusto particolarmente amarognolo che è difficile trovare nelle arance di altre aree geografiche, sebbene da qualche tempo alcuni produttori utilizzano anche agrumi di altre provenienze. Le scorze vengono essiccate insieme a quelle di mandarini e arance dolci, poi immerse nel loro succo spremuto con aggiunta di alcool e zucchero e lasciate in infusione per 24 ore. Durante la macerazione l’alcool scioglie gli oli essenziali delle bucce, che lentamente donano alla soluzione quell’aroma tipico e dal gusto zuccherino, ma mai troppo dolce. Il passo successivo è la filtrazione del composto ottenuto e la tripla distillazione propria del liquore, che avviene in alambicchi di rame. La scelta di questo metallo è dovuta alla sua elevata resistenza ai vapori alcolici prodotti durante la distillazione, che non dà luogo a processi di corrosione. La distillazione dura 17 giorni, durante i quali al composto vengono aggiunte ulteriori quantità di acqua e zucchero. Al diciottesimo giorno il liquore ha acquisito il tipico colore trasparente, il profumo di arancia ed è giunto il momento di imbottigliarlo etichettarlo e sigillarlo. Si possono fare alcune variazioni aggiungendo al Triple Sec piccole quantità di Rum o Brandy al fine di donare al composto un bel colore ambrato.

TRIPLE SEC NEI COCKTAIL

La ‘cocktaileria’ non può prescindere dall’uso del Triple Sec, infatti una buona metà dei cocktail serviti nel mondo sono miscelati con questo liquore: il Margarita, in cui il distillato è unito al lime per contrastare l’amaro sapore della tequila; il Cosmopolitan, il più amato dalle donne occidentali degli anni 90, in cui il Triple Sec si fonde con succo di mirtillo, lime e vodka; il White Lady, a base di Triple Sec, gin e limone. Questi sono solo i più famosi, la lista è ancora lunga: Long Island Ice Tea, Sidecar, Baja Gold, Between the Sheets e non si può non ricordare il nuovo cocktail made in Italy di Salvatore Calabrese, che abbina il Triple Sec al gin, al succo di limone a alla marmellata di arance.

DIFFERENZA TRA TRIPLE SEC E CURACAO

Sia Triple Sec che Curacao sono distillati caratterizzati dal profumo e dall’aroma di arancia ed entrambi sono considerati ingredienti essenziali per la preparazione di cocktail. L’aspirante bartender non può non conoscere questi liquori greganti, ma anche a livello amatoriale è utile capire come usarli e in cosa differiscono. La macro differenza riguarda la provenienza degli ingredienti e la filosofia del prodotto, perché l’utilizzo e il risultato finale sono molto simili. Il Curacao trova origine a Curaçao, isola caraibica olandese in cui è stato prodotto per la prima volta, e le scorze usate per la sua lavorazione provengono dalla pianta di arancia chiamata Laraha, peraltro importata in epoche remote dagli spagnoli. Le scorze di questo agrume risultano particolarmente aspre e durante l’infusione vengono aggiunti cumino e coriandolo. Il Curacao rispetto al Triple Sec risulta dunque più speziato e floreale, ma anche più dolce. A volte in commercio si trovano Blue Curacao e Orange Curacao, ma la ricetta originale prevede un liquore trasparente. Le varianti cromatiche infatti sono dovute all’uso di coloranti alimentari, che comunque non alterano il sapore originale.

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