Feta formaggio magro: quali sono le sue proprietà? Quanto mangiarne?

La feta è un formaggio stagionato tipico greco, preparato con latte di capra e di pecora, che ha ottenuto la denominazione DOP dall’Unione Europea. La sua bontà e versatilità in cucina lo hanno reso popolare in tutto il mondo. Il suo sapore è sapido e la consistenza compatta e semidura. Non a caso, in greco vuol dire “fetta” e viene prodotto in pani rettangolari per poi essere commercializzato a fette più piccole.

Le caratteristiche di questo formaggio sono il suo colore bianco e l’assenza di crosta. Dato che si tratta di un prodotto a denominazione di origine protetta da oltre un decennio, deve essere preparato seguendo un rigoroso metodo tradizionale. Scopriamo insieme le proprietà di questo formaggio, i suoi possibili effetti benefici e in che quantità può essere consumato.

Proprietà e valori nutrizionali

Come qualsiasi tipo di formaggio stagionato e semi stagionato, anche la feta possiede un indice calorico e lipidico molto elevato. I grassi contenuti al suo interno sono per lo più saturi. Per questo motivo, la feta è tra quei formaggi che deve essere consumata con moderazione soprattutto da coloro che seguono un regime alimentare ipocalorico e che devono tenere sotto controllo i livelli di colesterolo. 

C’è da considerare anche l’elevato livello di sale, visto che 100 grammi di feta per contenuto di sodio corrispondono alla metà della quantità di riferimento consentita dai nutrizionisti a ogni individuo adulto. Secondo il consiglio degli esperti e il modello alimentare della dieta mediterranea, non bisognerebbe consumare più di 50 grammi di feta per massimo 4 pasti alla settimana, porzioni che devono essere concordate con il proprio nutrizionista.

Le proteine della feta sembrano essere altamente digeribili, questo perché la lavorazione del formaggio comporta l’idrolisi parziale delle caseine rendendole così solubili. Si tratta di un apporto proteico nobile dal punto di vista biologico, perché ricco di aminoacidi essenziali. Ciò fa sì che sia un alimento equilibrato all’interno di un regime alimentare purché venga consumato rispettando le quantità consigliate.

Possibili effetti benefici della feta

La feta è considerata una buona fonte di proteine, sali minerali e vitamine, un formaggio che viene prodotto senza l’aggiunta di conservanti e additivi. In particolare:

  • può aiutare a contrastare l’anemia: l’alta concentrazione della vitamina B12 fa sì che la feta sia considerata un buon alleato naturale per l’organismo;
  • può aiutare a mantenere in salute l’intestino e il benessere dell’organismo: grazie alla presenza dei probiotici contenuti al suo interno;
  • può aiutare a contrastare i batteri: grazie all’elevata presenza di calcio, vitamina D e zinco;
  • può aiutare a contrastare l’emicrania: grazie alla presenza della vitamina B2;
  • può aiutare a combattere la cataratta, sindromi da invecchiamento e a proteggere la vista;
  • può aiutare a mantenere in salute le ossa e il sistema immunitario: grazie alla presenza della proteina istidina combinata con la vitamina B6.

Quanta mangiarne?

La feta è un ottimo ingrediente che può accompagnare gustosi pasti della tradizione culinaria italiana ma soprattutto greca. Il suo consumo viene largamente consigliato dai nutrizionisti per via delle proprietà di questo formaggio che ne consentono l’inserimento all’interno della maggior parte dei regimi alimentari quotidiani.

La sua sapidità, però, non viene consigliata a coloro che soffrono di pressione alta ma in tutti gli altri casi può essere un possibile vantaggio in cucina, in quanto permette di aggiungere una buona dose di sodio nella preparazione di molte pietanze.

Se vogliamo preparare un’insalata con la rucola, carote e pomodorini si possono inserire circa 30-50 grammi di feta a scaglie, evitando di salare il piatto. Stessa cosa se viene usata per preparazioni più complicate come frittate, involtini, panini imbottiti o torte salate.

Essendo una buona fonte sia di proteine che di sali minerali, una porzione da 50 grammi accompagnata a delle verdure fresche, 2-3 volte a settimana può essere ammessa in una dieta sana e bilanciata, all’interno di uno stile di vita equilibrato nel quale si pratichi attività fisica regolarmente.

Il fatto che si tratti di un formaggio calorico non deve scoraggiarne il consumo. Sicuramente non se ne possono consumare quantità eccessive giornalmente, ma introdotto con parsimonia, seguendo i consigli del proprio nutrizionista, può essere un possibile buon alleato della salute, in quanto sano, equilibrato, privo di conservanti e con un elevato valore biologico.