Bacche di Goji: proprietà e utilizzo in cucina

Hanno origini orientali, essendo nate in Tibet da un arbusto spontaneo della famiglia delle Solanaceae e, non a caso, la medicina cinese le utilizza da secoli. In Occidente sono giunte solo all’alba del nuovo millennio, ma le proprietà benefiche di questi piccoli frutti rossi dalla forma allungata sono subito apparse numerose: fonte di vitamine, antiossidanti e persino rinforzanti del sistema immunitario, le bacche di Goji sono anche gustose e hanno la dolcezza tipica dei frutti rossi, con quella nota decisa dalle sfumature acidule e leggermente amare nel retrogusto. Dagli antipasti ai dolci, sono una vera sferzata di energia e sapore al contempo.

Le proprietà nutrizionali

Grazie alla presenza di vitamina C e di polisaccaridi (macromolecole di glucidi naturali), le bacche di Goji contribuiscono a rinforzare il sistema immunitario, mentre la vitamina A è uno degli antiossidanti più usati anche nelle creme di bellezza: pelle e capelli sono naturalmente protetti dai radicali liberi e dai raggi UV, grazie anche alla presenza della vitamina B. Gli amminoacidi essenziali sono molto simili alle proteine, quindi si prestano ad essere ottime sostitute della carne nelle diete vegane. Pare che la medicina cinese impieghi decotti e tisane per curare praticamente ogni disturbo, inclusa la febbre.

Minerali, betacarotene e proteine vegetali sono quindi alcuni degli elementi che, tra gli altri benefici, migliorano l’assorbimento del calcio e del ferro nel sangue, coadiuvano la funzione tiroidea, supportano il fegato riducendo colesterolo e persino glicemia e stimolano la produzione di globuli bianchi.

Hanno, inoltre, proprietà antinfiammatorie, antiallergiche, supportano il metabolismo energetico e sono anche fonte di Omega 3 e 6, acidi grassi essenziali per la circolazione e il cuore.

Non una panacea per tutti i mali, ma di certo un supporto prezioso di cui, come per tutte le cose, vanno però evitati gli eccessi: innanzitutto perché, se soggetti potenzialmente intolleranti o allergici, si potrebbero avere reazioni avverse fino allo shock anafilattico; in secondo luogo, per le loro proprietà stimolanti anche sulla muscolatura, occorrerebbe evitarle in gravidanza.

Come usarle in cucina

Le bacche di Goji sono ottime anche mangiate da sole. Ma è possibile inserirle in un’insalata mista o accompagnare un antipasto a base di formaggi. Non solo, proprio come dei frutti rossi o dell’uva passa, sono perfette quali composte su carni e arrosti, perché controbilanciano i sapori selvatici con la loro freschezza acidula anche se non si possono disdegnare persino abbinamenti con piatti di pesce: ovviamente andrebbero evitati gli accostamenti con carni delicate come merluzzo od orata, prediligendo sapori più forti come il tonno o il salmone che non tendono ad essere “nascosti” dal gusto deciso delle bacche.

Fresche d’estate ma ottime anche in inverno, inserite in zuppe di legumi e verdure o in più semplici minestre per conferire aromi unici e originali. Poi, ovviamente, si può liberare la fantasia con i dolci: dalle marmellate alle decorazioni per torte o ciambelloni e dal muesli alle barrette energetiche, le bacche di Goji si possono anche impiegare per creare gelati unici nel loro genere.

Ovviamente, trovandosi soprattutto allo stato essiccato, per dare loro “cremosità” occorre rigenerarle con un supporto liquido, come acqua o latte.

Queste bacche possono essere di qualità diverse: il tipo Sweet Lifeberry è la pianta con maggior numero di frutti dalla dolcezza più marcata, mentre quello Big Lifeberry ha bacche più grandi. Esiste poi il Lycium Ruthenicum Murray o Goji Nero, meno diffuso ma davvero ricco di sostanze benefiche. In generale, quando si decide di acquistare delle bacche Goji, occorre ricercare sempre frutti dalla chiara provenienza certificata che si presentino di un color arancione acceso, oltre che polpose e compatte.

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